Lo stress da lavoro correlato e le sue implicazioni in tema di licenziamento è di estrema attualità e diffusione. I dati statistici confermano che il trend di crescita delle patologie della mente è in esponenziale crescita, come lo è la loro diffusione nel mondo del lavoro.
Vediamo però di capire che in cosa consista lo stress da lavoro correlato e in che termini lo stress da lavoro correlato si ponga rispetto al licenziamento.
Quando si parla di stress da lavoro correlato?
Come dice lo stesso nome, qualora lo stress si sviluppi sul lavoro possiamo parlare di stress da lavoro correlato.
La correlazione può dipendere sia dal tipo di lavoro che si svolge (perché la mansione in se è stressante) sia dall’organizzazione del lavoro che determina dei malfunzionamenti, sovraccarichi di lavoro e difficoltà di coordinamento con i colleghi.
Molto spesso si utilizzano indistintamente le espressioni mobbing e stress da lavoro correlato anche se in realtà il mobbing è una categoria genitore tra le cui forme di manifestazione troviamo, appunto, lo stress da lavoro correlato.
Nel nostro panorama normativo i riferimenti allo stress da lavoro correlato sono scarsi. Esiste un accordo europeo di Bruxelles del 2004 dove viene definito come una condizione che può essere accompagnata da disturbi psicologici fisici e sociali, ma a parte questa normativa, per scogliere ogni dubbio sul tema si deve avere riguardo del panorama giurisprudenziale.
Frequente conseguenza dello stress da lavoro correlato è il c.d. burnout (“bruciato internamente”) che una patologia da esaurimento emotivo e nervoso.
Fatta questa premessa generale, occorre accertare nel caso specifico se si possa ricondurre al datore di lavoro la responsabilità per l’insorgenza dello stress da lavoro correlato.
Lo stress da lavoro correlato può essere responsabilità del datore di lavoro quanto quest’ultimo non abbia posto tutte le condizioni di lavoro e di organizzazione sufficienti all’espletamento sereno della prestazione lavorativa. Il datore di lavoro, quindi, deve organizzare l’attività in maniera funzionale e sottoporre ai lavoratori dei carichi di lavoro compatibili con il tempo di lavoro.
Nei casi in cui il datore di lavoro operi correttamente e al dipendente insorga comunque uno stress da lavoro correlato non potrà essere richiesto al datore di lavoro alcunché, perché non vi sarebbero atti illeciti o responsabilità di sorta.
Si pensi ad esempio al caso di un lavoro molto stressante (ad esempio quello del medico o anche i lavori estremamente ripetitivi come quelli degli esattori di pedaggio). Se lo stress insorge perché la persona non è in grado di gestire l’emotività propria del lavoro al datore di lavoro non potrà essere rivolta alcuna richiesta.
Pertanto, non sarà possibile risolvere il lavoro per licenziamento da stress da lavoro correlato.
Quando è possibile il licenziamento per stress da lavoro correlato e come procedere?
Nel caso in cui, invece, il datore di lavoro violi i propri doveri, ad esempio sovraccaricando il dipendente ovvero non organizzando il lavoro in maniera efficiente, allora la questione è diversa.
In questo caso lo stress da lavoro correlato potrebbe essere qualificabile come patologia professionale e foriera di un pregiudizio anche psicofisco sia temporaneo che permanente che può essere suscettibile di quantificazione medico legale.
Il lavoratore, in particolare, potrebbe:
- Fare una domanda di riconoscimento di malattia professionale all’INAIL
- Sottoporsi a valutazione medico legale per accertare la sussistenza di un danno temporaneo o permanente
- se intende risolvere il rapporto, presentare le dimissioni per giusta causa
- in caso di licenziamento per stress da lavoro correlato rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto del lavoro
Come sempre, consigliamo di rivolgersi a professionisti specializzati.

Mi chiamo Andrea Mannino e sono un avvocato specializzato in Diritto del Lavoro.
Rivolgiti a me per qualunque problema legato alla sfera lavorativa.