La domanda posta nel titolo dell’articolo, e cioè quando decade una lettera di richiamo, non è corretta sotto il profilo tecnico.
Quello che è rilevante nell’ambito del procedimento disciplinare, infatti, è la sanzione disciplinare, ovvero la punizione inflitta dal datore di lavoro al dipendente al termine della procedura disciplinare.
Abbiamo già avuto modo di parlare dei poteri del datore di lavoro e, in particolare, del potere disciplinare, che consente al datore di lavoro di contestare al dipendente una condotta mediante l’invio di una lettera di richiamo, sentire le giustificazioni del dipendente e, poi infliggere una sanzione, che può andare dal richiamo verbale
Le regole sulle procedure disciplinari sono contenute sia nella legge che nei contratti collettivi.
Il pilastro di riferimento normativo è l’art. 7 dello statuto dei lavoratori, che recita:
Il datore di lavoro non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l’addebito e senza averlo sentito a sua difesa
Il lavoratore potrà farsi assistere da un rappresentante dell’associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato.
Fermo restando quanto disposto dalla legge 15 luglio 1966, n. 604, non possono essere disposte sanzioni disciplinari che comportino mutamenti definitivi del rapporto di lavoro; inoltre la multa non può essere disposta per un importo superiore a quattro ore della retribuzione base e la sospensione dal servizio e dalla retribuzione per più di dieci giorni.
In ogni caso, i provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale, non possono essere applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione per iscritto del fatto che vi ha dato causa. Non può tenersi conto ad alcun effetto delle sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro applicazione.
Nella norma di legge troviamo quindi risposta alla domanda posta all’inizio dell’articolo: quando decade la lettera di richiamo? La risposta è che decade dopo due anni da quando viene inflitta la sanzione disciplinare.
La questione se una lettera di richiamo decada o meno è rilevante ai fini della recidiva
CI sono infatti molti contratti che prevedono che le sanzioni disciplinari siano sempre più gravi nel caso in cui i fatti disciplinarmente rilevanti vengano ripetuti.
Ad esempio, se si arriva al lavoro in ritardo e non si avvisa si può ricevere un richiamo con una sanzione del richiamo scritto; se capita ancora, si può ricevere la multa e se capita ancora la sospensione.
Il fatto che decada la lettera di richiamo comporta l’impossibilità del datore di lavoro di utilizzare la progressività per i precedenti episodi. Ogni due anni deve ricominciare da capo.
La lettera di richiamo, quindi, ha un periodo entro il quale decade, ma è chiaramente opportuno che non venga ricevuta dal dipendente.
Ricordiamo infine l’assoluta importanza di rivolgersi al nostro studio quando si riceve una lettera di richiamo, in modo da difendersi in maniera puntuale ed efficace

Mi chiamo Andrea Mannino e sono un avvocato specializzato in Diritto del Lavoro.
Rivolgiti a me per qualunque problema legato alla sfera lavorativa.