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Contestazioni disciplinari pretestuose

Spesso i Clienti si rivolgono al nostro Studio perché destinatari di Contestazioni disciplinari pretestuose. È importante sapere come muoversi in questi casi, come difendersi ed eventualmente come tutelare i propri diritti qualora vengano violati. 

L’esercizio del potere disciplinare è uno dei tre tipici poteri del datore di lavoro, insieme al potere direttivo (ovvero il potere di esigere dal lavoratore lo svolgimento delle prestazioni, indicando modalità e tempistiche) e al potere di controllo (che rappresenta il diritto del datore di lavoro di verificare che la prestazione di lavoro venga resa secondo le indicazioni).

Il potere disciplinare viene esercitato a seguito dell’esercizio del potere di controllo, qualora il datore di lavoro ritenga che il lavoratore abbiamo mantenuto un comportamento disciplinarmente rilevante. In questo caso può avviare una procedura disciplinare nei confronti del dipendente, mediante l’invio di una contestazione.

I contratti collettivi di norma contengono l’elenco esemplificativo dei comportamenti disciplinarmente rilevanti (ad esempio il ritardo nello svolgimento della prestazione, la negligenza, il danneggiamento, il furto, l’alterco, ecc.). 

Ma cosa sono le contestazioni disciplinari pretestuose?

Può tuttavia capitare che il datore di lavoro eserciti l’azione disciplinare contestando al dipendente questioni minori, cosiddette bagatellari, oppure con la finalità di infastidirlopiù che per rilevare un comportamento scorretto, al fine di logorare il dipendente stesso. Queste contestazioni disciplinari vengono chiamate pretestuose.

In questi casi, quindi, è necessario rispondere e difendersi, perché dietro contestazioni disciplinari pretestuose può anche celarsi una iniziativa di mobbing.

È necessario che il dipendente, anche mediante ricorso ad un avvocato specializzato, fornisca al datore di lavoro puntuale riscontro alle contestazioni pretestuose e, anzi, che agisca per ampliare la questione estendendola anche al contesto generale. 

Se nonostante le puntuali giustificazioni il datore di lavoro dovesse decidere comunque di sanzionare disciplinarmente il comportamento del dipendente allora lo stesso potrà opporsi alla misura sanzionatoria con due diverse strade. 

Come un dipendente può agire nei confronti di contestazioni disciplinari pretestuose?

Il dipendente potrà impugnare il provvedimento disciplinare davanti all’autorità giudiziaria, e per promuovere questa iniziativa, in linea generale, avrà 5 anni di tempo. 

Potrà in alternativa avviare una impugnazione in sede amministrativa, avanti l’Ispettorato del Lavoro, entro 20 giorni dalla comminazione della sanzione disciplinare. 

In ogni caso, poiché come abbiamo visto le contestazioni disciplinari pretestuose spesso nascondono una finalità del datore di lavoro diversa, è molto consigliato farsi assistere da un avvocato del lavoro

Sul nostro sito è possibile comunque reperire un modello di risposta a contestazione disciplinare.

È opportuno, per i singoli casi specifici, richiedere un appuntamento cliccando qui sotto.

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